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in breve L'arte del periodo paleologo ha goduto in questi ultimi anni di un rinnovato interesse da parte dei bizantinisti, non solo in rapporto alla produzione di Costantinopoli, ma anche e soprattutto nella sua dimensione allargata, di fenomeno 'internazionale', in cui l'impero bizantino vive uno dei momenti di più ampia e profonda irradiazione della sua cultura: sia verso i paesi dell'oikumene ortodossa, sia verso l'Italia e l'Europa. I contributi qui riuniti intendono seguire proprio questi diramati percorsi della geografia artistica bizantina, in una prospettiva per così dire dialettica tra centro e periferia, tra i nuovi exempla architettonici e figurativi elaborati nella capitale e i modi e i veicoli della loro diffusione: una diffusione cui contribuirono sia gli artisti - i quali per il loro riconosciuto valore erano spesso chiamati a lavorare in sedi lontane - sia le opere (icone, oggetti di oreficeria, libri illustrati, tessuti), che potevano a loro volta 'viaggiare' diventando modelli diretti di un certo gusto artistico e prestigiosi attributi di status sociale per i loro possessori. Con i nuovi materiali che offre, questo libro rappresenta un importante contributo alla comprensione storica di quella stagione dell'arte bizantina che - cedendo a suggestioni decadenti - si continua ancora spesso a chiamare «crepuscolo di Bisanzio». Ad onta di questa etichetta, negli ultimi due secoli l'impero dei Paleologi, «l'impero che non c'è» come lo definì Ivan Djuric, continuò infatti ad esercitare in materia d'arte - anche se da una dimensione territoriale ormai puntiforme - l'antica e indiscussa auctoritas graecorum. | |||||||||||||||||||||
il sommario Premessa Introduzione, di Antonio Garzya FERNANDA DE' MAFFEI, Uno sguardo sull'arte bizantina al tempo dei Paleologi CLAUDIA BARSANTI, Un panorama di Costantinopoli dal "Liber insularum archipelaghi" di Cristoforo Buondelmonti MARIA VITTORIA MARINI CLARELLI, Personificazione, metafore e allegorie nell'arte paleontologa LIDIA PERRIA - ANTONIO IACOBINI, Gli Ottateuchi in età paleologa: problemi di scrittura e illustrazione. Il caso di Laur. Plut. 5.38 ITALO FURLAN, Il libro enciclopedico di mastro Astrapas MAURO DELLA VALLE, Costantinopoli e Tessalonica al tempo di anna Paleologina BEAT BRENK, Il ciborio esagonale di San Marco a Venezia JOANNA ZERVOU TOGNAZZI, Il monastero di Chora a Costantinopoli, «opera di un nobile amore e frutto di una mente saggia» SILVIA PASI, Il ciclo del ministero di Cristo nei mosaici della Kariye Djami: considerazioni su alcune scene ROBERT OUSTERHOUT, A Byzantine Chapel at Didymoteicho and its Frescoes ELENA MARCATO, La doppia Annunciazione nella chiesa della Peribleptos a Ochrida PATRIZIA ANGIOLINI MARTINELLI, Il ciclo cristologico della Santa Parasceve di Yeroskipos a Cipro e la 'nuova dimensione' della pittura paleologa ANDREA PARIBENI, Il pallio di San Lorenzo a Genova CRISTINA PANTANELLA, San Bevignate a Perugia: tangenze della pittura paleologa in Italia MARA BONFIOLI, Problemi di un'icona ANNA CAVALLARO, Il rinnovato culto delle icone nella Roma del Quattrocento ENRICO ZANINI, Materiali e tecniche costruttive nell'architettura paleologa a Costantinopoli: un approccio archeologico ALESSANDRA GUIGLIA GUIDOBALDI, La decorazione pavimentale bizantina in età paleologa ASNU BILBAN YALCIN, Materiali di età paleologa nel Museo Archeologico di Istanbul GUIDO FAURO, L'enigma di due vesti bizantine fra Oriente e Occidente | |||||||||||||||||||||
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